
[…] Si vive sempre “Chi e adess”, nello spazio e nel tempo, ma il presente è così vivo e veloce che quasi non si avverte. Ci si domanda: Il presente esiste o è solo la percezione dell’io che ce lo suggerisce senza continuità, ma come attimo sempre uguale a se stesso? E’ quasi inesistente, ma insistiamo a crederci per non sparire, o nel passato o nel futuro. Sono le parole che mancano per definirlo, anche se abbiamo in ogni momento la certezza che esista. Per Cartesio “io sono” pone la condizione o la prova nel pensiero, io credo piuttosto ad essere corpo immerso nel mondo, che è corpo anch’esso. Per questo la malattia e il dolore ci dicono che è la corporalità la forma dell’esistere.
El corp l’è na góza de lus entél strof de l’universo.
Il libro CHI E ADESS, lo ripetiamo, è impostato sulla corporalità e il senso dell’io. Lo dimostrano i titoli delle sei sezioni in cui è suddiviso:
1.Ociade - 2.Arioma (male da morire) - 3.Noi dói - 4.La bela Sióra 5 Còr - 6.El mi
Questi titoli rappresentano indirettamente “l’angóssa de esser òm”, un essere corporale, dotato di autocoscienza che rappresenta il limite necessario per esistere.
Dalla prefazione di Elio Fox