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Quell’anno il cielo era caduto a pezzi sulla casa e nel giardino, la neve aveva raggiunto il metro sui tetti e si era dovuto mandarvi uomini a spalarla, per evitare crolli micidiali.

Nella strada i muri della neve erano così alti che non si vedevano passare, dal marciapiedi, i carri e le scarse vetture. E continuava a nevicare, fiocchi come lasagne.

Sui vetri delle finestre il ghiaccio disegnava le forme di quel bosco da cui s’era mossa evaporando l’acqua di rugiada. Goccia tra i pini, nuvola, pioggia, neve, ora ricamo di cristalli sulla cintura di freddo che avvolgeva il silenzio della casa. Finalmente venne il sole, la temperatura si alzò, provocando rigagnoli dappertutto, tonfi, spolveratine di nevischio.

L’inverno entrava nelle anime, metteva ovatte ai piedi, anche le parole di saluto bisbigliate per non rompere l’incanto. Nel giardino la neve aveva livellato ogni cosa: piegato i rami più sottili, scomparsi sotto il suo peso, solo lo specchio della vasca, che aveva inghiottito i milioni di fiocchi caduti nella voragine dell’acqua, resisteva. Uniche tracce le zampettate lievi dei merli, che stampavano sul bianco il loro marchio triangolare, o qualche segno ancora più minuto, forse passeri, lo striscio appena percettibile del pettirosso. Il bambino ascoltava l’inverno nel suo silenzio imperiale.

La sera riprese a nevicare: fiocchi rilucevano nel buio formando una solida cortina in movimento. Il bambino la guardava ad occhi spalancati: adesso era la finestra, la stanza, tutta quanta la casa a prender movimento, ad andar su in un gran ballo verso il cielo notturno, portandosi dietro bambino e compagnia, come fa il treno, quando parte, che fa volare la stazione e fermo sembra il treno. Perché l’inverno è stagione di miraggi.

A letto poi il bambino s’accostava al caldo della mamma che lo accarezzava piano col canto della voce, mentre oltre le tendine della finestra la neve continuava nella luce dei lampioni, e il bambino chiudendo gli occhi si sentiva sbalzato in alto verso il cielo salire negli aerei spazi del sonno.

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