top of page

Il camoscio con il cielo negli occhi

 

Il camoscio non è un animale ma un angelo. Per questo neanche i cacciatori riescono ad avvicinarlo, ma devono usare binocoli e fucili con cannocchiali per vederlo e ucciderlo. Ma in realtà il camoscio non muore, ma si trasforma: in angelo appunto e continua a saltare come niente fosse (invisibile questa volta) sui picchi più alti dei ghiacciai. E perché il camoscio è un angelo? Il perché ve lo dice questa storia.

Molto tempo fa il camoscio era un animale come le capre, con la differenza che saltava almeno il doppio e correva il triplo. Un animale: nascita vita morte. E il sangue caldo, e il latte per i piccoli e la fame, la sete, il sonno, la voglia di voler bene, come noi uomini. Animale.

E allora un giorno successe che il camoscio prese la  strada della montagna più alta del mondo. Era venuta l'estate, la neve era quasi tutta sciolta, il sole camminava nel punto più alto del cielo. Estate. E il camoscio saliva saliva. La montagna più alta del mondo. Non lo sapeva. Se ne accorse quando si guardò

indietro, dopo giorni e giorni di salita, e il mondo era sparito, lui solo, le nuvole al posto della terra,

il cielo dappertutto non solo sulla testa, dappertutto, era così cielo che gli penetrava dentro,

e se lo sentì cadere negli occhi. E quando il cielo fu caduto negli occhi del camoscio,

si sentì arrivare per magia sulla cima della montagna più alta del mondo.

Per magia, come se avesse avuto le ali. E non sapeva se le aveva o non le aveva, le ali, il camoscio...

Sulla cima più alta del mondo il camoscio con il cielo negli occhi si riposò, come Dio dopo la creazione

del mondo. E diventò un angelo. Per questo, quando ritornò nel mondo, i cacciatori lo presero facilmente e lo

uccisero senza fatica. Non avevano mai visto un camoscio così distratto. Invece era tutta questione di cielo negli occhi, e forse di ali. Ma che c'entravano anche gli angeli, solo lui lo sapeva.

​

​

bottom of page