




Homunculus albus
Un tempo, tanto tempo fa, quando gli uomini erano ancora un'idea indefinita, c'erano gli omuncoli, specie strana, dotata di gran testa, e il resto minimo, quasi microscopico. Braccine, manine, gambine, piedini, corpiccioli, il tutto poteva benissimo stare in una scatola da scarpe.
Ma la testa enorme, trasparente, sul biancastro, che galleggiava come un pallone in un'aria terrestre allora molto più densa della nostra.
Gli omuncoli non erano solo strani fuori, ma più ancora strani dentro.
Avevano un'idea fissa: di entrare. Proprio. All'aperto non si sentivano a loro agio,
aspettavano da un momento all'altro l'accidente che li facesse fuori, loro, specie di
molluschi tendenti all'urano, ma non ancora umani, perennemente sospesi in quel galleggiamento indefinito, che rifletteva così bene gli indefiniti moti del loro animo.
Un giorno homunculus albus, che riassumeva in sé, per quanto giovane, tutte le qualità, buone e cattive, della sua specie, si trovò sospeso ad un difficile problema: da dove vengono gli omuncoli? Chi mi ha fatto insomma? Eterna domanda che si pongono i cuccioli di tutte le creature viventi alle quali, sembra impossibile, nessuno osa rispondere con chiarezza.
